Perché Cézanne?
Cézanne è il mio alter ego francese legato ai ricordi più intensi della mia infanzia.
In quel periodo disegnavo sempre, in particolare ritratti. Passavo ore a guardare mio padre nel suo laboratorio d’artista, cercando di imitarlo con le mie matite e pennarelli. Se non avessi incontrato la musica avrei sicuramente continuato con l’arte.
A scuola la mia maestra mi aveva soprannominato “il piccolo Cézanne”, non perché ricordassi il grande pittore, figuriamoci!, ma solo perché lei era innamorata dell’Impressionismo. Mi rubò pure una “Crocifissione” che ancora oggi so essere appesa su qualche parete di casa sua.
La mia casa, all’epoca, era un porto d’artisti, un continuo viavai di personaggi non propriamente comuni: intellettuali, pittori, scrittori o semplici millantatori perditempo, che consumavano interminabili discussioni a base di whisky e cognac, mentre dense nuvole di fumo appestavano la sala. Senza rendermene conto avevo a che fare con alcuni personaggi che sarebbero diventati di lì a poco nomi significativi dell’Arte Italiana, Giuseppe Guerreschi tra tutti.
Ho voluto così mantenere vivo questo mio alter ego, questa volta attraverso la musica. Non c’era modo migliore del farlo che scrivendo chansons in francese, conservando il nomignolo “Cézanne” che mi diede la mia maestra.
Questo soprannome sintetizza efficacemente sia il mio mondo di allora, diviso tra arte e lunghi viaggi in Francia, sia il mio amore sempre vivo e profondo per tutto ciò che riguarda l’arte, la musica e la cultura.
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LA MUSICA, IL MARE, LA FRANCIA
Perché scrivo canzoni in francese?
I lunghi viaggi con la mia famiglia in Francia, dalla Costa Azzurra a Parigi, e poi la Camargue, Biarritz.
Ricordi così vividi che mi riportano agli occhi quei cieli dipinti di nuvole bianchissime contro il blu profondo, il bagliore dorato degli immensi campi di grano e soprattutto il mare. Mio padre, nato a Napoli ma cresciuto a Marsiglia, durante quei viaggi ci raccontava le storie della sua vita vissuta in quella terra.
Io lo ascoltavo in silenzio, guardando fuori dal finestrino , vedendomi anch’io camminare in quel porto, incrociare i ceffi dei clan marsigliesi, e servire dietro il bancone del negozietto di alimentari appartenente a mio nonno.
In quel porto, davanti a quel mare era cresciuto mio padre e nel mio immaginario di bambino mi sentivo speciale, perché nel mio sangue doveva per forza esserci qualche traccia di tutto ciò.
Da ragazzino mi capitava spesso di fare le vacanze dalla zia paterna. Qui incontravo cugini francesi di cui mi incuriosiva la lingua musicale e piena di accenti. Erano vivaci e simpatici e già allora cominciai ad arricchire in modo elementare il mio vocabolario.
Negli ultimi anni ho fatto diversi viaggi in Francia, alla guida di un Camper insieme a tutta la mia band famigliare. Ogni volta che attraversavo il confine mi sentivo subito a casa.
Un pomeriggio di qualche anno fa, ritornato da un lungo viaggio in Bretagna, l’ispirazione mi ha colto all’improvviso .Mi sono ritrovato con la chitarra in mano e un foglio che ha cominciato a riempirsi velocemente di frasi veloci , musicali e piene di accenti…stavo scrivendo in francese.
L’intimo benessere e il senso di libertà espressiva che provai una volta chiuso il pezzo , fecero sì che continuai anche questa strada poetica, affiancandola a quelle da sempre percorse della canzone in italiano e la musica strumentale per chitarra.
Buon ascolto!
ÉTOILES PERDUES
(Paroles/Musique: IoCézanne-Giovanni De Lucia)
Ce matin il y a une lumière qui rappelle mon enfance
Les voyages vers la mer avec mon père qui me parlait, en souriant
De sa vie…
Et de son enfance aussi, vécue à Marseille au temps de guerre
Les champs de blé hors de le vitre, le bleu du ciel au bout des yeux
Je l’écoutais en silence et je pensais déjà
Que la vie est un fleuve qui mélange les jours, les rȇves
Et que nous sommes perdus comme des étoiles dans l’univers
Que la vie est parfois un saut dans le vide,
laisse-toi aller, n’aie pas peur, tu es une étoile qui brille
toujours dans l’espace obscur
Ce matin il y a une lumière qui rappelle ma jeunesse
L’école où je l’ai rencontrée, ses yeux qui riaient mȇme si
elle était triste, et moi..je n’ai compris rien
L’hiver est arrivé et tout est changé hors de le vitre
Les champs de blé, le bleu du ciel ils sont restés dedans moi
Et maintenant je marche mon chemin comme une étoile dans l’univers…
Car nous sommes juste comme ça…des étoiles perdues dans l’univers
AU MILIEU DE LA VIE
(Paroles/Musique: IoCézanne-Giovanni De Lucia)
Tu m’appelles mais je ne suis plus là j’ai oublié mon adresse
Le passé est un visage inconnu, étranger couvert de brume
Une nouvelle page vide et blanche je voudrais remplir chaque jour de ma vie
Une maison au milieu de la nuit je suis certain, c’est un rêve
Que j’ai fait mille et mille fois encore je suis seul dans le vent
Un gamin égaré qui cherche son chemin et qui se réveille au milieu de la vie
Combien de temps, combien d’erreurs avant qu’on soit nous même
Combien d’espoir, combien d’attente avant que l’on s’en aille
Tu m’appelles mais je ne suis plus là j’ai changé mon prénom
J’ai traversé les routes de la ville, je cherche l’homme que je suis
Le présent n’existe plus même si j’ouvre mes yeux au milieu de la vie.