GIOVANNI DE LUCIA

Come scegliere la prima chitarra?

(La prima chitarra non si scorda mai….anzi no… si scorda eccome!)

Quale chitarra scegliere per cominciare la prima volta a studiare questo meraviglioso strumento? Mi rivolgo a chi non ha mai avuto una chitarra tra le mani, ma sta pensando o ha già deciso di imparare a suonarla.

Di chitarre ce ne sono milioni, quindi come posso fare ad orientarmi?

Primo punto: Questa grande quantità la posso ridurre a tre tipologie di base che sono: la chitarra classica, la chitarra acustica e la chitarra elettrica.

Prima di scegliere devo però farmi due domande molto importanti:

  • Quale genere musicale amo di più?
  • Quale genere musicale vorrei suonare?

Sì, perché da queste due domande dipende in buona parte la mia scelta futura.

Entriamo nel dettaglio:

LA CHITARRA CLASSICA

La chitarra classica è sempre stata la chitarra consigliata per iniziare. Questo in particolare per la sua manegevolezza e non per ultimo anche per la sua economicità. In realtà vedremo che così proprio non è.

Conosciamola meglio. E’ formata da tre parti: cassa armonica, manico, e paletta. La cassa armonica è vuota e questo permette alla chitarra di suonare, trasformando in suono la vibrazione delle corde. Le corde sono annodate al ponte e regolate sulla paletta dalle chiavi o meccaniche che mi permettono di accordarle. Il manico è ricoperto dalla tastiera formata da uno strato di legno che presenta una successione ordinata di tasti limitati da sottili barrette di metallo. Questi tasti hanno la stessa funzione dei tasti di un pianoforte, in quanto premendoli otterrò note diverse.

L’elemento più caratterizzante della chitarra classica è il fatto che monta corde di nylon. Queste conferiscono alla mia chitarra un suono caldo e morbido che ben si adatta ad alcuni generi musicali piuttosto che ad altri. Infatti la chitarra classica la ritroviamo principalmente  nella musica classica, nella bossa nova, nel flamenco e in alcuni generi di canzone cantautorale e, infine, in alcuni stili jazz (es. Al di Meola). Difficilmente sarà utilizzata normalmente nell’heavy metal o hard rock!

Vi ricordate le due domande che ci eravamo posti all’inizio? Quale genere musicale amo di più e quale genere vorrei suonare?

Questa chitarra la consiglio a chi ama la musica in generale ed in particolare i generi citati prima. Questo perché lo studio di questa chitarra ci porterà a prediligere un repertorio compositivo più orientato appunto al genere classico, sud-americano, flamenco, canzone e jazz.

LA CHITARRA ACUSTICA

La chitarra acustica presenta una forma simile alla classica, ma è di dimensioni maggiori e soprattutto monta corde di metallo. Il fatto di avere una cassa armonica più grande e montare corde di metallo le conferisce un suono più corposo e squillante. Predilige l’uso del plettro (da qui la presenza del battipenna sulla cassa) ed è particolarmente adatta all’accompagnamento ritmico o all’esecuzione di arpeggi ed assoli acustici. Si utilizza molto anche senza plettro in un genere molto bello che si chiama fingerpicking. Questa chitarra la consiglio a chi ama il rock e il blues acustico, il country, la musica folk, cantautori come Vasco o Ligabue, tutte le varie correnti del pop italiano e internazionale e infine il fingerpicking.

Rispetto alla chitarra classica presenta l’inconveniente, per il principiante assoluto, di uno sforzo maggiore in quanto le corde di metallo all’inizio faranno un po’ male ai polpastrelli della mano sx. Non preoccupatevi perché ben presto si formeranno dei bei calli e non sentirete più nulla.

LA CHITARRA ELETTRICA

La chitarra elettrica ci introduce in un mondo molto più variegato e complesso.
Già da un primo colpo d’occhio vediamo che è molto diversa dalla classica e dall’acustica.


Prima di tutto non ha una cassa armonica vuota, ma piena (da qui il termine “solid body”). Per farla suonare ho bisogno di un altro strumento che si chiama amplificatore.

L’amplificatore è un “cabinet” costituito da una testa contenente una serie di manopole e leve per la regolazione del suono e una parte inferiore costituita da un altoparlante a forma di cono, protetto da una copertura esterna. All’amplificatore  collego la mia chitarra elettrica mediante il cavo jack.

Per fare suonare la nostra chitarra dobbiamo cominciare a conoscere tutti i componenti elettronici e meccanici che ritroviamo alloggiati nel suo corpo:

Gli elementi elettronici sono:

  • I pick-ups che sono i veri responsabili della produzione sonora in quanto trasformano in impulsi elettrici la vibrazione delle corde, sostituendo così la mancanza della cassa armonica; possono essere singoli (single coil) o doppi (humbucker);
  • I pick-ups si attivano attraverso la manopola del volume che regola la quantità del suono in uscita e la manopola del tono che invece regola la qualità timbrica, da più cupa a più chiara; entrambe le manopole si chiamano “potenziometri”;
  • Inoltre i pick-ups possono essere combinati in varie configurazioni attraverso una levetta solitamente a 3 o 5 posizioni, a seconda della tipologia di pick up montati. Ogni posizione della levetta incide anch’essa sulla qualità timbrica del suono.

Gli elementi meccanici sono:

  • La leva vibrato, montata su un ponte mobile il cui movimento è regolato da delle molle interne alla cassa;
  • Viti a brugola per il montaggio e fissaggio delle corde e altre viti sul ponte per l’accordatura fine.

Un altro aspetto rilevante è che la chitarra elettrica monta corde di metallo, ma rispetto all’acustica si tratta di corde più fini e quindi per il principiante ciò implica meno sforzo e dolore ai polpastrelli.

La chitarra elettrica è molto versatile perché mi permette di suonare un po’ di tutto: rock, blues, jazz, pop, reggae, funky, fusion.

Questa chitarra quindi la consiglio a chi ama tutti questi generi che ho citato.

La chitarra elettrica è anche molto più “espandibile”  rispetto alla classica e l’acustica potendo avvalermi di tutto ciò che mi offre il mondo dell’effettistica.  Parlo di quei pedalini o pedaliere più o meno complesse, che inserirò tra la mia chitarra e l’amplificatore, attraverso i quali potrò processare il suono ottenendo migliaia di colorazioni diverse, utilizzando per esempio un distorsore oppure un chorus, un reverbero o un delay.

Concludendo, il mio personalissimo consiglio per la scelta della prima chitarra è quella di seguire quelle due prime domande dell’inizio: quale genere musicale amo di più e quale genere musicale vorrei suonare. La miglior chitarra è sicuramente quella che mi porterà verso uno studio affine ai miei gusti musicali.

Se amo la musica in generale senza precise distinzioni per cui ascolto indifferentemente la classica, la bossa nova, il flamenco oppure cantautori come Fabrizio De Andrè non sarebbe male iniziare con una chitarra classica.

Se invece il mio gusto musicale è più indirizzato verso il country o il pop internazionale o il rock/blues acustico forse non sarebbe male iniziare con un’acustica o elettrica.

Sono un amante del rock o del blues o del jazz in tutte le varie sfumature? inizierei senz’altro da una bella chitarra elettrica.

Quando sarò diventato/a più esperto/a allora potrò sperimentarmi con gli altri tipi di chitarra a piacimento.

Ultimo consiglio per l’acquisto:

una volta deciso quale tipo di chitarra prendere decidete un budget dignitoso: chitarre da pochi soldi realizzate con legni scadenti, male settate e poco intonate vi renderanno gli inizi una vera tortura, per cui correrete il rischio concreto di un abbandono prematuro.

Un grande in bocca al lupo e un abbraccio a tutti/e!!

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